00 ARTICOLO | DATA 24.07.25 | 4 minuti di lettura
Intervista al Professor Marco Vignetti
Presidente della Fondazione GIMEMA

Professor Vignetti, Cosa pensa dell’innovazione in Oncoematologia?
I progressi nel trattamento delle neoplasie ematologiche consentono oggi di guarire definitivamente alcune patologie che un tempo rappresentavano una condanna senza appello. Questo è stato possibile grazie all’identificazione dei meccanismi molecolari che provocano la trasformazione delle cellule normali in neoplastiche e dalla messa a punto di terapia “mirate”, cosiddette intelligenti, in alcuni casi, in altri nell’attivazione del sistema immunitario contro la malattia.
Ma forse l’innovazione delle terapie non basta…
Infatti, per individuare le terapie giuste è necessario fare diagnosi rapide e molto accurate e per questo servono reti di laboratori diagnostici di alto livello. In sintesi, diagnosi rapide e accurate consentono di tipizzare il tipo di neoplasia ematologica e questo consente di scegliere la terapia più efficace e mirata. Questo tipo di approccio è sostenibile solo attraverso una organizzazione di rete almeno su scala nazionale, in grado di coordinare in modo omogeneo sia i laboratori diagnostici che i centri clinici che curano i pazienti.
Possiamo sognare e pensare veramente di debellare queste malattie nel prossimo future?
Si, assolutamente. Ma per consentire gli ulteriori passi avanti che potrebbero portare nei prossimi anni a sconfiggere definitivamente questo tipo di patologie è necessario investire sull’integrazione tra ricerca accademica, ricerca industriale e Servizio Sanitario Nazionale, che devono agire, nell’interesse dei pazienti, mantenendo i rispettivi ruoli, ma coordinandosi in una alleanza sinergica, ben programmata ed integrata.
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